Obiettivo riduzione dell’assenteismo aziendale. Meglio investire su maggiori visite fiscali o sul welfare aziendale?

Il Decreto Madia sulla riforma del Testo Unico della P.A, che verrà presentato al Governo nei prossimi giorni, sta destando non poche polemiche.
Per contrastare il fenomeno dell’assenteismo strategico durante il week end, il Ministro Madia ha annunciato di voler intervenire, modificando le fasce di reperibilità e prevedendo dei controlli a sorpresa che verranno compiuti dai medici dell´INPS (fino ad ora competenti solo per le visite fiscali del settore privato).
Al momento, le fasce di reperibilità del settore privato sono di 4 ore giornaliere (10-12 e 17-19), mentre quelle del settore pubblico sono 7 (9-13 e 15-18). Il Direttore dell´INPS, secondo una notizia apparsa nei giornali odierni, ha chiesto di uniformare le fasce di reperibilità per entrambi i settori. Tale affermazione ha scatenato una serie di repliche infuriate da parte dei lavoratori (così come si legge in commento alla notizia sui giornali on line e sui social) che denunciano scarse condizioni lavorative, sistemi retributivi non premianti ed aziende poco attente alle esigenze dei dipendenti.
Viene, quindi, da chiedersi se la soluzione a tale problematica sia da rintracciare in un controllo più serrato delle assenze o se sia auspicabile osservare la problematica anche da un diverso punto di vista.
A tal proposito, desta riflessione, la circostanza che lo stesso Boeri, da un lato auspica un allineamento delle fasce di reperibilità, al fine di garantire una gestione più efficiente e meno costosa dei medici dell’INPS, dall’altro però richiede maggiori risorse economiche (solito problema del Paese a crescita zero incapace di far fronte a tutte le spese di cui necessita la popolazione, sempre più anziana).
Dall’esame di insieme emerge che probabilmente bisognerebbe cambiare il punto di vista: più che punire e controllare gli assenteisti, bisognerebbe creare un sistema virtuoso, premiando e incentivando chi si reca a lavoro. Bisognerebbe, quindi, investire in politiche di welfare aziendale che facciano ripartire l’economia e la crescita del paese e delle aziende.